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Il cantautore piemontese presenta l’ottavo disco “Vitamia”, affresco sentimentale e umano per una riflessione personale lunga 50 anni

Ultimo appuntamento per il cartellone “Jazz e dintorni – Catania Jazz al Ma” organizzato al Ma – Musica Arte di Catania dall’associazione Catania Jazz: mercoledì 18 aprile arriva il cantautore piemontese Gianmaria Testa che presenterà il nuovo disco “Vitamia” uscito alla fine del 2011.

Con Gianmaria Testa, voce e chitarre, suoneranno Giancarlo Bianchetti alle chitarre, Nicola Negrini al contrabbasso e basso elettrico, Philippe Garcia alla batteria. Per i non abbonati a Catania Jazz 2011-12 l’ingresso è 22 euro, per gli abbonati è di 16,50 euro.

Circondato da grandi musicisti, gli stessi che hanno costituito il nucleo forte e compatto delle registrazioni in studio, Gianmaria Testa presenta in versione live il suo nuovo, intenso, inaspettato lavoro discografico, “Vitamia”, 11 tracce che rappresentano una riflessione personale e sociale lunga 50 anni, 18 mila giorni (come recita il titolo di una delle canzoni guida dell’album), un affresco sentimentale e umano che come la vita porta con sé diverse sfumature e diversi colori musicali.

Se le tematiche del nuovo disco sono assolutamente in linea con la poetica di Gianmaria (l’amore, una riflessione sulla società contemporanea, la nostalgia, lo stupore, un abbandono infantile…), decisamente nuove saranno le sonorità che si potranno ascoltare dal palco e che virano decisamente e con vigore sul versante elettrico grazie alla presenza di un chitarrista di prim’ordine (Giancarlo Bianchetti) a suo agio sia con la chitarra elettrica che con la chitarra classica, di un contrabbassista (Nicola Negrini) che non teme di imbracciare un basso Fender degli Anni 70 e di un batterista (il francese Philippe Garcia) che ha nel suo curriculum il grande jazz internazionale, ma anche la presenza sulla scena musicale dub più nuova. La voce di Gianmaria, sempre più grave, intrigante, aspra e vellutata a un tempo fa, da Virgilio in questa nuova avventura musicale.

Gianmaria Testa racconta il disco. «Una volta un amico mi ha detto – prova a contare la vita in giorni invece che in anni, vedrai come cambia la prospettiva -. Aveva ragione, tutto si accorcia e si rimpicciolisce. Il giorno è una dimensione minima e quasi misurabile in respiri. Gli anni al confronto sono un tempo metafisico, anche se pure loro adesso mi passano alla velocità della luce. Così questo disco doveva chiamarsi 18000 giorni perché quella era l’età che avevo quando ho cominciato a pensarci.

Poi i giorni sono diventati 19000 e più, il materiale non era pronto e ho rinunciato a quel titolo. Si chiama “Vitamia”, tutto attaccato per un po’ di ragioni fra le quali il fatto che non c’è nessuna pretesa riassuntiva, nessun bilancio in corso d’opera. Ci sono degli appunti sul passato, sul presente e perfino una sommessa e laica invocazione per il futuro, quella sì intitolata “18 mila giorni” e dedicata a Erri De Luca per fraterna amicizia e perché lui insieme ad altri ha provato a un certo punto a immaginare un futuro diverso. La gestazione quindi è stata lunga e questo non è naturalmente garanzia di buona riuscita, però ha permesso una specie di sedimentazione consapevole e soprattutto condivisa. Perché se è vero che un disco è sempre un’avventura collettiva non necessariamente diventa qualcosa di condiviso.

In questo caso invece sia nel lavoro di pre-produzione con Paola Farinetti e Claudio Dadone, sia poi nelle prove e durante la registrazione, ogni singolo musicista ha dato un apporto creativo importante e molto superiore al semplice suonare. Sette delle undici canzoni di “Vitamia” sono state scritte per lo spettacolo teatrale “18 mila giorni – il pitone” nel quale Giuseppe Battiston e io stesso abbiamo portato in scena un monologo di Andrea Bajani sul tema del lavoro. Anche a loro, Giuseppe e Andrea, così come al regista Alfonso Santagata questo disco è in qualche misura debitore. Al libro di Bajani “Cordiali saluti” è poi ispirata l’omonima canzone presente nel cd. Sono passati 5 anni dall’ultimo mio disco di inediti “Da questa parte del mare”, un tempo lungo mi dicono quelli che si intendono di scadenze.

Io rimango persuaso che un disco si fa quando si pensa di avere qualcosa da raccontare, soprattutto a se stessi. In questi anni complicati mi è stato difficile anche scrivere sommerso com’ero da un’unica assordante domanda: perché?».

Formazione

Gianmaria Testa – voce e chitarre
Giancarlo Bianchetti – chitarre
Nicola Negrini – contrabbasso e basso elettrico
Philippe Garcia – batteria

Video

httpv://www.youtube.com/watch?v=2ONYgYV5woY&feature=shareIl cant

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