• Questo evento è passato.

Arriva a Catania “A Winged Victory For The Sullen”, nuovo progetto condiviso tra Dustin O’Halloran, noto ai più per la colonna sonora di “Marie Antoinette” di Sofia Coppola e come membro fondatore dei Devics, e Adam Wiltzie, già negli Stars Of The Lid e produttore di band come i Flaming Lips e Mercury Rev.

I due musicisti americani – O’Halloran al piano e tastiere e Wiltzie alla chitarra ed elettronica -, accompagnati da un trio d’archi del newyorkese Acme Ensemble (Gyda Valtysdottir violoncello, Daniela Strassfgogel viola, Margaret Hermant violino), suoneranno lunedì 19 marzo al Ma – Musica Arte di Catania, fuori programma della XXIX stagione di concerti di Catania Jazz.

Le storie personali di Dustin O’Halloran ci danno qualche indizio per gli arazzi della sua musica: pianista autodidatta dall’età di 7 anni, ha vissuto a Los Angeles (dove ha studiato arte al Santa Monica College e ha formato i tanti adorati Devics con Sara Lov), in Italia (in un fondo rurale in Emilia Romagna) e a Berlino. La sua musica struggente è un elegante esercizio in quanto a grazia e sfumature in quanto è un’espressione personale pura e intuitiva e qui troviamo qualche spiegazione alla tranquilla e irrefrenabile ascesa alla notorietà di Dustin.

Dopo aver ottenuto nel 2006 un importante riconoscimento per la colonna sonora del film di Sofia Coppola “Marie Antoinette” (che si colloca perfettamente a fianco della colonna sonora di “An Affair American” di William Olsen del 2010 e “Lake Crazy” di Drake Doremus vincitore del Sundance Festival nel 2011, Dustin è rapidamente diventato uno dei nomi più riconoscibili nell’ampio campo “post-classico”. Ispirato, tra gli altri, da Arvo Part, Philip Glass, Hans Otte, John Luther Adams, Olivier Messiaen, Ennio Morricone, Gavin Bryars, il background rock di Dustin – in primo luogo con il “dream-pop” dei Devics – ha fornito un sofisticato approccio alla composizione di pezzi classici moderni.

L’album “Lumiere” del febbraio dello scorso anno ha rappresentato per O’Halloran una fusione di tutto ciò che la sua musica ha espresso finora, un passo avanti senza precedenti in termini di tavolozza timbrica e armonia. A settembre del 2011 è poi uscito “A Winged Victory For The Sullen”, che ha consolidato la collaborazione con Adam Wiltzie. Il disco è un tripudo di delay, loop e riverberi. Il duo ha accettato di abbandonare i confortevoli studi di registrazione domestici per sviluppare le registrazioni con l’aiuto di spazi acustici di grandi dimensioni, mettendo in campo una selezione pianoforti a coda che hanno avuto la capacità di fornire sonorità molto sofisticate.

Altra strumentazione tradizionale che è stata utilizzata è il quartetto d’archi, il corno e il fagotto, ma sempre dominati da melodie di chitarra. Le registrazioni iniziarono con una sessione a tarda notte nella chiesa di Grunewald a Berlino su un pianoforte Bösendorfer Imperial del 1950 mentre gli archi sono stati aggiunti nel centro storico di Berlino Est, negli studi radiofonici della ex Ddr lungo il fiume Sprea. Un ultima sessione è stata registrata su un pianoforte Fazioli in uno studio privato del Nord d’Italia, prima che i mix finali abbiano avuto luogo in una villa del 17 ° secolo vicino a Ferrara con l’assistenza di Francesco Donadello, ex batterista dei Giardini di Mirò e oggi affermato tecnico audio.

Tutti i brani sono stati quindi elaborati in analogico direttamente su nastro magnetico. Il risultato finale sono sette paesaggi di reiterazione armonica. In “Requiem For The Static King Part One” – creato in memoria della prematura scomparsa di Mark Linkous – hanno preso la vecchia idea di un quartetto d’archi e poi sparato fuori il brano come da un cannone per rivelare squisiti nuovi livelli di beatitudine sonora. Dei 13 minuti di “Symphony Pathétique”, Wiltzie dice “dopo quasi 20 anni di lotta per creare interessanti temi di musica ambient, mi sento come se avessi finalmente capito che cosa sto facendo”. Musicisti ospiti degni di nota includono il violoncellista islandese Hildur Gudnadottir, così come Peter Broderick al violino.

O’Halloran e Wiltzie si sono conosciuti il 24 maggio 2007 a Bologna, quando Wiltzie era in tour con gli Sparklehorse, per l’ultimo tour europeo della band di Mark Linkous. Quella sera Adam invitò l’amico e collega italiano Francesco Donadello a vedere il concerto, e ospite di Francesco quella sera è stato Dustin O’Halloran. Dalle chiacchiere di backstage al comune amore per la gastronomia italiana, è nata una curiosa amicizia che ora ha fruttato queste composizioni molto interessanti.

O’Halloran ha recentemente completato una nuova partitura per il film di Ol Parker “Now Is Good”, film che uscirà il 25 maggio nel Regno Unito e più in là nel resto del mondo. Il film è interpretato da Dakota Fanning, Jeremy Irvine, Paddy Considine, e Olivia Williams.

Formazione

Dustin O’Halloran – piano e tastiere
Adam Wiltzie – chitarra ed elettronica
Gyda Valtysdottir – violoncello
Daniela Strassfgogel – viola
Margaret Hermant – violino

Sito ufficiale

www.dustinohalloran.com

Video

httpv://youtu.be/oQpzjevcwN0

Share